ATTIVITA’ DI VOLONTARIATO SVOLTE IN COLLABORAZIONE O IN RETE CON ALTRI ENTI NO-PROFIT
Tutte le attività proposte sono state gestite organizzate e realizzate con una rete di enti no-profit, nessuna è stata realizzata in formula singola o con esclusivo intervento di una sola associazione, in questo ambito si individuano diverse forme di collaborazione:
- Condivisione Attività di Volontariato,
E’ evidente che per realizzare più progetti e per dare continuità al territorio è necessario dare una continuità progettuale e di presenza, ciò si può ottenere solo con l’azione metodica e costante dei volontari che spesso sono coinvolti da problemi personali che li allontanano temporaneamente dalle attività associative, da qui la necessità di fare “rete di volontariato” per poter sostituire temporaneamente il volontario con altri disponibili e comunque informati sulle azioni da svolgere. L’Associazione “Cittadinanza Attiva” ha realizzato da circa 2 anni una rete di volontari “condivisi” (la banca delle buone azioni) in grado di agire sinergicamente e di affrontare anche grossi impegni operativi. Questa modalità di coinvolgimento del volontario risulta sicuramente efficace in un contesto dove gli impegni personali quotidiani risultano sempre più pressanti ed assillanti, togliendo quindi spazio ad altre attività svolte nel tempo libero (il VOLONTARIATO). Attualmente la rete è composta da 10 associazione e circa 60 volontari.
- Trasferibilità Metodologie e Progettualità,
Per trasferibilità della metodologia progettuale si intende l’applicazione di un metodo realizzato ed attuato su un contesto specifico ad altro contesto. Particolare importanza rivesta la modalità di coinvolgere i volontari per le loro reali competenze ed inclinazioni, questo contesto prevede un primo coinvolgimento su temi di interesse del volontario (contesto motorio, culturale, informatico, musicale, ecc…), con un inserimento nella “rete del volontariato” (la banca delle buone azioni) e successivamente una formazione ed un ampliamento anche ad altri contesti, anche solamente di supporto o di accompagnamento. Con questa modalità nel 2012 sono stati avviati alle attività di volontariato circa 18 giovani, che risultano comunque i soggetti più sensibili ed interessati. Condizione necessaria che possano in qualche modo dar seguito alle loro passioni o interessi, che il più delle volte sono perfettamente compatibili con le attività di volontariato, prevenzione alle condizioni di disagio, reinserimento sociale. In seguito il volontario potrà maturare e proseguire la sua azione avvicinandosi anche ad altri spetti più impegnativi e coinvolgenti. La trasferibilità metodologica e progettuale è stata attuata in almeno due contesti fornendo i risultati sperati.
- Cofinanziamento e Co-progettazione,
Nel contesto socio economico che stiamo vivendo non si può non affrontare il problema del finanziamento e dell’autofinanziamento. Fatto salvo che la maggior parte delle iniziative non hanno alcun esborso economico, in quanto attività di volontariato direttamente promosse ed autogestite dall’associazione “Cittadinanza Attiva” o dalle rete di partner, ci sono per altro esigenze specifiche quando si affrontano i bandi Regionali, CSV, o Ministeriali destinati precisamente ed unicamente alle Associazioni di Volontariato iscritte al registro Regionale degli Organismi di Volontariato. In tale condizione attualmente vengono richiesti cofinanziamenti, fidejussioni, garanzie personali ed è evidente che la singola realtà difficilmente può organizzarsi efficacemente in tale contesto. Pertanto “Cittadinanza Attiva” ha individuato dall’inizio del 2012 alcune forme di collaborazione con altri enti no-profit che riescono a reperire fondi con maggior successo, perché maggiormente radicati nel territorio o perche hanno una compagine associativa molto vasta (dovuta alla popolarità delle attività che svolgono es: musica, sport o altro) e facilmente coinvolgibile in campagne di fundraising. Nel 2013 si potranno individuare e quantificare l’efficacia di questa collaborazione di co-finanziamento. Particolare attenzione invece deve essere fatta per la co-progettazione, infatti sempre in funzione della penuria delle risorse disponibili non è più possibile distingue iniziative rivolte al territorio e non alla scuola, ai disabili e non ai soggetti in difficoltà o in condizioni di emarginazione, pertanto le progettualità dovranno essere molto eterogenee, sia per la platea a cui si rivolgono sia per le modalità con le quali si realizzano, da qui nasce l’esigenza di coinvolgere più soggetti con competenze diverse ed esperienze diverse attuando un protocollo di co-progettazione per aree e competenze, già particolarmente attivo nelle collaborazioni con Enti Locali, Scuola, Centri di aggregazione Formali ed Informali. Attualmente sono attive quatro esperienze di co-progettazione, con istituzioni locali, e 1 esperienza di co-finaziamento con 3 enti no-profit.
- Condivisione Strumentazioni e Risorse Umane
Le attività di progetto finanziate da enti, istituzioni e fondazioni, permettono il coinvolgimento di professionisti e la dotazione di strumenti (in noleggio o in acquisto) indispensabili per lo svolgimento anche delle normali attività istituzionali. La condivisione di tali strumenti (service audio, pc, video proiettore, ecc…) e delle risorse umane (professionisti, es: grafici, psicologi, sociologi, statistici, operatori volontari, insegnati, attori, psicomotricista, ecc…)